Sono schemi patogenetici di correlazione funzionale, biochimica,immunologica, riflessologica e agopunturale tra i vari organi: come dei diagrammi di flusso.
Le catene causali sono 12 e prendono il nome dall'organo bersaglio, cioè l'organo primariamente entrato in disfunzione o in patologia.
Quando un organo funziona male (in eccesso, iper/...ite, o in difetto, ipo/...osi), altri organi saranno chiamati a svolgere azione vicariante o a smaltire gli eccessi (di tossine, metaboliti, mediatori chimici etc.) prodotti dall'organo disfunzionale.
Quindi ogni organo ha intorno a sé una serie di altri organi, come se fossero legati da una catena, per questo l'organo primariamente disfunzionale viene detto "cuore di catena".
Occorre però tener ben presente che il cuore di catena non deve mai essere visto come organo anatomico, ma come funzione d'organo.
Quando una noxa patogena (che può essere un microrganismo, una tossina,un sovraccarico funzionale, una carenza nutrizionale o qualunque altra cosa) colpisce una organo (cuore di catena), altri organi entreranno in sovraccarico, come abbiamo detto, sia per vicariarne le funzioni, sia per smaltirne i cataboliti.
Spesso sono proprio questi organi vicarianti, sottoposti ad un sovraccarico di lavoro, a mostrare per primi i segni di sofferenza clinicamente rilevabili: come se il cuore di catena venisse messo temporaneamente a riposo.
 
Tra molti organi esiste un rapporto di reciprocità: qualunque sia quello primariamente disfunzionale l'altro entra in sovraccarico.
Negli schemi questa reciprocità viene indicata da una freccia a due direzioni: occorre sempre tenere presenti queste reciprocità perché sono alla base di molti circoli viziosi e di terapie estenuanti.