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PNEI: psico neuro endocrino immunologia
 
 
 

La psico neuro endocrino immunologia (PNEI) è la nuova frontiera della medicina, derivata dalla fusione di varie "specializzazioni" della medicina classica.
Questo è iniziato nel 1936 quando Hans Selye parla di stress acuto come reazione fisiologica di adattamento e di stress cronico, che chiama distress, come sequela patogena del perdurare della stimolazione stressogena. Selye dimostra che il distress causa danni fisici - organici in conseguenza del perdurare in circolo di sostanze rilasciate durante la fase acuta: in conseguenza del distress si ha ipertrofia surrenalica, atrofia del timo e dei tessuti linfatici, sono ovvie le pesanti ricadute sul sistema immunitario.
Niels Kay Jerne nel 1973 dimostra che il sistema immunitario funziona come un network, una rete cognitiva, che ha il compito di riconoscere gli elementi estranei al sistema e di predisporre gli idonei strumenti di difesa: lo vede perciò come un organo di senso in grado di attivare una risposta fisica, come se fosse parte integrante del sistema nervoso. Esattamente come è in realtà.
Nel 1968 R. Gillemin aveva identificato il primo fattore ipotalamico stimolante l'ipofisi, il Tireotropic Releasing Hormone (TRH), che a sua volta stimola la produzione tiroidea di T3 e T4.
Nle 1981 W. Wale scopre il Corticotropin Releasing Factor, un peptide che causa il rilascio di corticotropina ipofisaria, che, a sua volta stimola la corteccia surrenale a produrre ormoni costicosteroidi: era nata la neuroendocrinologia.
L'effetto pesante dei vari neuropeptidi cerebrali e degli altri ormoni sulle risposte immunitarie, ha lentamente unificato il campo d'azione dei vari specialisti, dando origine all'attuale PNEI.
Il network ipotizzato da Jerne si è dimostrato, nella realtà, più ampio ed articolato del previsto, e non tutto ancora è stato scoperto.
La genetica, per esempio, ha dimostrato che le risposte immunitarie sono condizionate da un sistema di riconoscimento self-non self basato su quello che è stato definito Complesso Maggiore di Istocompatibilità (MHC): questo determina quali sono gli antigeni contro cui l'organismo deve rispondere con la produzione di anticorpi. Lo studio di questo sistema è fondamentale per poter eseguire trapianti non autologhi che diano la minore risposta di rigetto possibile, ma è fondamentale anche per trovare una cura per molte malattie autoimmuni, in cui un innesco infettivo determina una reazione crociata contro tessuti dell'organismo. Poiché nell'uomo sono importanti, immunologicamente, le risposte dei globuli bianchi, l'MHC umano è detto sistema HLA, cioè Human Leucocyte Antigens.

Il sistema immunitario non è solo una cooperazione di cellule "addette ai lavori": è una cooperazione di organi e di sistemi a vari livelli. In una reazione immunitaria nessun organo resta escluso dalla collaborazione, non fosse altro che per la elaborazione delle catene proteiche necessarie e per la eliminazione dei prodotti di scarto.
Tra l'altro il 70% dell'attività immunologica si svolge a livello intestinale.

La PNEI è perciò la branca della medicina più vicina ad una visione quantistica dell'uomo, visto come un insieme olografico, in cui l'intero organismo è influenzato pesantemente dal rilascio di molecole a diluizioni "omeopatiche" vicine al numero di Avogadro, cioè quando è statisticamente improbabile trovare una molecola di soluto nel solvente.

Questa visione e questo modo di pensare sono sovrapponibili a quelli omeopatici, in cui si deve considerare l'insieme dei sintomi del paziente, compresi quelli psicologici, oltre all'ambiente di vita, che può condizionare situazioni di distress.


By Centro Informatica