Riflessi condizionati e malattie
Ci sono bambini che si ammalano in continuazione e bambini sempre felicemente sani: come mai?
E ci sono bambini che si ammalano sempre e solo in determinate situazioni.
Non è strano?
Ricordo che, quando ero ragazzo, facevo parte degli scout, insieme ad alcuni compagni di scuola.
Uno di questi era un ragazzo cicciottello, iperprotetto dalla mamma, che era ammalato una settimana al mese, per "malattie da raffreddamento": cioè si ammalava quando sudava e poi "prendeva freddo".
Con lui ho fatto mesi interi di campeggi in montagna, per molti anni.
Quando eravamo accaldati, appena possibile, ci tuffavamo in un torrente a sguazzare nell'acqua gelida finché le mani non diventavano paonazze.
Nessuno di noi, neanche lui, si è mai preso neanche un raffreddore.
Nei primi anni del '900 il ricercatore russo Pavlov fece esperimenti sui cani scoprendo che la vista del cibo era sufficiente a far aumentare la salivazione: chiamò questo fenomeno riflesso incondizionato, cioè automatico e fisiologico.
Se il cibo veniva dato dopo il suono di un campanello, dopo un pò di tempo, la salivazione cominciava dopo il suono, indipendentemente dall'arrivo del cibo: si aveva il riflesso condizionato, cioè legato ad una specifica situazione.
Se per molte volte il campanello suonava a vuoto, il riflesso di salivazione cessava: si aveva il decondizionamento.
Immagina ora un bambino che corre, salta, suda, si bagna.
Non è difficile immaginarlo: tutti i bambini lo fanno, se possono.
E tutti i bambini, prima o poi, si prendono un raffreddore o un mal di gola, soprattutto nel periodo dell'asilo e dei primi anni scolastici, quando vengono a contatto con germi nuovi per loro, portati dagli altri bambini.
Che cosa succede se la mamma mette in correlazione la malattia non alla scuola, come sarebbe logico, ma alla corsa, alla sudata, all'essersi bagnato?
Succede che dopo due, tre, quattro volte il bambino "impara", inconsciamente, che dopo una sudata, dopo aver corso a perdifiato, dopo essersi bagnati, è naturale ammalarsi. E lo fa.
Si instaura, cioè, un riflesso condizionato che potrà persistere per tutta la vita, a meno che il distacco dalla madre ed i cambiamenti d'ambiente, non modifichino la risposta, decondizionandolo.
Esattamente quello che succedeva ai campeggi: lì era normale correre, sudare e bagnarsi, ma non c'erano mamme in giro e nessuno a dire fai così o non fare così perche se no succede ...
Si viveva bene lo stesso, anzi meglio, senza fare tante elucubrazioni colpevolizzanti o condizionanti.
Perché una mamma non può fare altrettanto?
Qualche giorno fa alcuni conoscenti sono venuti a casa nostra, avevano un bimbo di 7-8 anni, buono e tranquillo.
Al momento di andarsene la mamma ha detto al bambino di mettersi la giacca a vento, perché se no gli sarebbe venuta la tosse.
Nell'infilarsi la giacca il bimbo ha tossito due volte.
Non lo aveva mai fatto in tutto il pomeriggio.
Che cosa strana il "caso"!
Per favore, mamme di tutto il mondo, decondizionate i vostri figli!
Prima di parlare pensate: la vostra profezia si avvererà, perché la vostra voce, per i vostri figli, è la parola di Dio.