Il termine stesso si Immuno omeopatia ci fa capire che si tratta di argomenti di omeopatia e di immunologia insieme.
Più precisamente si usano le stesse sostanze prodotte dall'organismo, riprodotte in laboratorio, nel corso delle normali reazioni immunologiche per condizionare o regolare la risposta.
Quandi si usano, fondamentalmente 4 tipi di mediatori chimici:
1) interferoni
2) fattori di crescita
3) fattori di necrosi tumorale (TNF)
3) interleuchine (dette anche citochine)

A questi possono essere aggiunti altri mediatori, come i neurormoni, i neurotrasmettitori o i neuropeptidi, che sono in grado di attivare gli organi periferici coinvolti a qualunque titolo nel processo immunologico.

Tutte queste sostanze sono prodotte nell'organismo in quantità infinitesimali, quandi la loro diluizione nell'organismo è prossima a 10 elevato alla -6 fino a 10 alla -10, cioè nell'intero organismo ci sono pochissime molecole della sostanza in esame.
Quindi le dosi funzionali fisiologiche sono uguali, e talvolta inferiori, a quelle usate normalmente in omeopatia.

Le ricerche di laboratorio hanno dimostrato che una sostanza somministrata ad alto dosaggio ha, spesso, un effetto opposto di quello che mostra a basso dosaggio.
L'omeopatia, dal canto suo, ha dimostrato da quasi due secoli, che le diluizioni più alte hanno un effetto inibitorio, le più basse un effetto stimolante.

L'applicazione di queste semplici regole permette un certo controllo del sistema: una citochina pro infiammatoria somministrata a bassa diluizione, sempre molto diluita però, quindi a livello fisiologico, causa una reazione infiammatoria, mentre la stessa citochina somministrata a diluizioni altissime inibisce l'infiammazione.

Inoltre si usano anticorpi anti idiotipo, cioè anticorpi che attaccano altri anticorpi, bloccandoli ed interrompendo così una reazione immunitaria indesiderata. 

Ed inoltre si usano anticorpi anti recettori cellulari, che inibiscono certe specifiche risposte cellulari o che impediscono l'ingresso nella cellula a quei patogeni che usano quegli specifici recettori per "agganciare" la cellula ed entrare.

Si tratta di una visione estremamente ampia del problema, soprattutto è una visione in continuo aggiornamento: ogni giorno vengono scoperti nuovi mediatori o nuove funzioni di mediatori noti, vengono trovate nuove connessioni e nuove spiegazioni.
E', indubbiamente una branca della medicina estremamente interessante, ma che richiede un aggioranamento continuo.

Qui cercheremo di darne una carrellata, indubbiamente superficiale, ma che può servire di base per un approfondimento successivo.

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