Quel che Freud chiama "Ego", cioè io, è il nostro essere vero, il nostro Sé puro.
In tutte le religioni è descritto come la scintilla divina: è la parte di noi autentica, l'unica che sa veramente chi siamo, che cosa vogliamo e che cosa siamo venuti a fare su questa terra.
Al momento del concepimento il nostro Sé è libero da condizionamenti e teso aconquistare la felicità, l'amore, la gioia, sa di dover raggiungere una meta nella vita ed è pronto a mettere in campo tutte le strategie adatte e tutte le energie necessarie per farlo.
Quando Gesù diceva che per entrare nel Regno dei Cieli è necessario tornare ad essere fanciulli, intendeva proprio questo, riacquitare un Sé libero ed immacolato.
Ma ...
Fin dal concepimento è sottoposto ad un bombardamento continuo di informazioni, non sempre belle e costruttive, anzi, molto spesso le "cattive notizie" sono più numerose e più imperiose delle buone.
Quando è ancora un embrione, racchiuso nell'utero materno, riceve messaggi dal mondo esterno per il tramite della mamma.
Se questa è tranquilla e serena non ci sono problemi.
Se la mamma ha paura, rabbia, sta male, il suo organismo produce sostanze chimiche per mettere in moto i meccanismi di difesa: sono i vari mediatori chimici dello stress.
L'embrione non sa che cosa stia accadendo, ma sa che c'è un pericolo, sente, chimicamente la paura, la rabbia, anche se non sa dare loro un volto né un nome.
Se la mamma vuole abortire o se c'è una minaccia di aborto, l'embrione lo sente ed ha paura di morire.
Si porterà dietro queste emozioni senza volto per tutta la vita e, spesso, se ne lascerà condizionare pesantemente.
Dei condizionamenti che subirà dopo la nascita si è già parlato, anche se ci sarebbe ancora molto da dire, ma per il momento soprassediamo.
Di un condizionamento particolare, invece, non si è parlato, ed è quello genealogico.
Ma questo merita un capitoletto a parte.