Le parole sono simboli che rappresentano qualcosa. Il nostro cervello è in grado di riconoscerle e dare loro un significato, spesso più d’uno, in funzione del contesto in cui si trova quella parola.
Non è la stessa cosa se dico che ho piantato una canna o che mi sono fatto una canna. Ancora, se dico che in quell’isola non c’è acqua tutti capiscono che non sto parlando di un’isola in un mare prosciugato, ma che in quell’isola non c’è acqua potabile. Allo stesso modo se dico che ho una cucina ad isola non vuol dire che la mia cucina è allagata, ma che semplicemente gli arredi sono centrali.
Il nostro cervello interpreta le parole in due modi distinti: il cervello sinistro, razionale interpreta il significato lessicale del termine, il cervello destro intuitivo ne interpreta quello emozionale, ne costruisce una immagine.
A volte capita di dire una cosa pensandone un’altra: quello che Freud chiamava Lapsus, errore. Questo accade quando la parola che avremmo dovuto dire ha per noi un impatto emotivo che ci disturba e che vogliamo rimuovere, nascondere a noi stessi.
Accade anche che l’uso improprio e continuato di un termine determini in noi conseguenze emotive che ci possono rovinare l’esistenza.
Problemi e preoccupazioni
Sei uno stupido
Volere e provare
Dovere
Sperare