Ha un senso ed una utilità pratici per evitare l'approssimazione e l'improvvisazione o è:
a) una protezione medico legale,
b) una via di fuga dalle responsabilità,
c) una invenzione delle case farmaceutiche per vendere medicinali ...
David Sackett afferma che "la EBM costituisce un approccio alla pratica clinica dove le decisioni cliniche risultano dall'integrazione tra l'esperienza del medico e l'utilizzo conscenzioso, esplitico e giudizioso delle migliori evidenze scientifiche disponibili, mediate dalle preferenze del paziente", "le evidenze riguardano l'accuratezza dei tests diagnostici (inclusi la storia e l'esame fisico), la potenza dei fattori prognostici, l'efficacia e sicurezza dei trattamenti preventivi, terapeutici e riabilitativi".
Quindi L'EBM si configura come un meccanismo di apprendimento, anzi, di auto apprendimento che si fonda sulla necessità per il medico di risolvere quesiti diagnostici e/o terapeutici in tempo reale avendo a disposizione i dati più aggiornati in proposito e sapendo quale può essere il valore di quei dati: se sono più o meno affidabili e quanto siano stati verificati. Sulla base di queste conoscenze potrà agire nel miglior modo possibile in quel momento. E' ovvio che non sempre potrà applicare sic et simpliciter quanto letto, ma potrà comunque decidere sapendo quali sono le opzioni alternative.
"Quando in medicina un praticante basa la sua azione sulla sua ispirazione o intuizione, è fuori dalla scienza, fornendo un perfetto esempio della sua medicina arcaica e fantastica, aperta ai capricci di una più o meno ignorante ispirazione."
[...]
"Il ragionamento sistematico o scolastico è una garanzia di ignoranza; è naturale per uno spirito inesperto ed arrogante."
Claude Bernard: Introduction à l'étude de la médecine expérimentale, 1865, Paris
Quindi se il rifiuto aprioristico delle norme dettate dall'EBM è sbagliato, e può condurre ad errori grossolani, altrettanto può esserlo la loro accettazione supina: il medico si confronta con un essere umano diverso da tutti gli altri presi in considerazione dagli studi su cui sono basate le statistiche su cui si fonda l'EBM.
A cosa serve dunque l'EBM: a dare punti di riferimento "abbastanza" certi sia per quanto riguarda la diagnosi sia per quanto riguarda la cura.
Questo perché le conoscenze aumentano di giorno in giorno ed i manuali di clinica e di terapia sono, per forza di cose, obsoleti già al momento della loro pubblicazione.
Un libro, dal momento della sua stesura a quello della sua pubblicazione, impiega circa due anni, se si attende la traduzione in italiano ne passano, più o meno altri due o tre.
Ogni anno vengono pubblicati oltre 200.000 articoli che modificano, più o meno profondamente, il modo di agire del medico, quindi un libro tradotto ha perso quasi un milione di informazioni che potevano essere utili o addirittura cruciali.
L'EBM e le Linee Guida ad esso collegate servono, appunto, a dare al medico la possibilità di aggiornarsi su uno specifico argomento con pochi mesi di ritardo, e con la "quintessenza" di ciò che è stato pubblicato.
Senza questo supporto l'aggiornamento del medico generico sarebbe assolutamente impossibile e sarebbe delegato agli informatori delle case farmaceutiche o agli articoli pubblicati su riviste spesso sponsorizzate: quelli che gli "addetti ai lavori" della ricerca scientifica definiscono articoli spazzatura.
Anche le riviste specializzate non forniscono un aggiornamento sufficiente, visto il numero di pubblicazioni presenti in ogni settore ed in ogni branca della medicina attuale.
Quindi ben venute Linee Guida.
Ma ...
Ma il medico generico o lo specialista hanno la curiosità di leggerle? Trovano il tempo per farlo?
E, se trovano il tempo, l'interesse e la curiosità, che cosa trovano, oltre agli squilli di tromba di ministeri, ordini ed ASL?
Clicca qui per andare a vedere.
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