C'è maggior saggezza nel tuo corpo
che nella tua migliore scienza.
Ma poi il tuo corpo ha bisogno della
tua migliore saggezza.
Nietzsche
Il corpo è un capolavoro scolpito dal movimento.
La sua struttura è fatta dal movimento e per il movimento: non è importante la forma, ma la funzione. Chiaramente una forma anatomicamente corretta più facilmente consente una corretta funzione, ma non è detto che non ci possa essere una funzione accettabile in presenza di alterazioni morfologiche, d'altra parte una forma anatomicamente corretta non è sempre e necessariamente legata ad una perfetta funzione.
La postura corretta è la traduzione in termini di assetto spaziale corporeo della complessa risposta sensitiva e motoria all'ambiente esterno.
Una corretta postura comporta benessere, equilibrio psicofisico e risparmio energetico ed è la base per uno stato di salute.
Questo si può descrivere, dal punto di vista posturale, come presenza di integrità funzionale e morfologica, abilità e rendimento; l'intervento di una noxa patogena produce squilibrio, disfunzione, disabilità e scarso rendimento.
Infatti la postura è determinata da un gioco di vettori di forza in equilibrio instabile, la cui risultante deve cadere al centro del poligono di appoggio dei piedi, e che ha come centro di stabilizzazione il muscolo diaframma, quello che divide il torace dall'addome e che è implicato nella respirazione.
La nostra struttura ha la parte più pesante in alto, qualcuno l’ha definita "un pendolo invertito", ed è il gioco dei muscoli che la tiene in piedi: è un po’ come tenere in equilibrio un uovo sulla punta. Lo spostamento, anche minimo di una parte dalla verticale comporta il riassetto di tutte le altre, una maggiore ampiezza del poligono d'appoggio ed un maggior dispendio energetico. Dopo un periodo più o meno lungo di disfunzione asintomatica, si entra in una fase clinica, manifesta, sintomatica.
Il momento scatenante è il più vario, ma coincide sempre con un momento di indisponibilità energetica temporanea (stress) che non consente di mantenere un compenso energeticamente costoso.
Per questo motivo la causa apparente della sintomatologia può essere un trauma, uno choc psicologico, una malattia, uno sforzo intenso, un raffreddamento improvviso o qualunque altro "eccesso di consumo energetico".
Quindi la causa scatenante può essere indifferentemente
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un problema strutturale (traumi, microtaumi ripetuti, posizioni scorrette, errori nella chiusura della bocca, etc),
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un problema biochimico (allergie, errori o carenze alimentari, carenze di vitamine o di oligoelementi, disfunzioni o patologie di organi interni),
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un problema energetico (equilibrio nei meridiani agopunturali)
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una cicatrice o un campo perturbato secondo la Neuralterapia, o, infine,
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un problema psichico o psicologico.
Lo stesso errore posturale iniziale, inoltre, può dare origine a risposte disfunzionali e a sintomi totalmente diversi in persone diverse, poiché gli schemi funzionali di ciascuno sono diversi, essendo basati oltre che sulle risposte stereotipate innate del Sistema Nervoso, anche sulla situazione propriocettiva ed esterocettiva individuale, sulle esperienze psicologiche precedenti, sulla costituzione fisica, sulla personalità e sul contesto sociale in cui vive ed opera il soggetto.
Quest'ultimo punto è spesso estremamente importante nella genesi dell'esperienza dolore e soprattutto nella sua cronicizzazione.
Il dolore infatti, che è il sintomo più facilmente percepito dal soggetto, è una esperienza che necessita non solo del danno (reale o potenziale, ma comunque registrato dai recettori del Sistema Nervoso), ma anche della elaborazione del cervello per poter essere percepito.
E' esperienza comune di essersi fatti un taglio senza sapere come e di essersene accorti sentendo gocciolare il sangue: da quel momento il taglio comincia a far male.
I bambini piccoli hanno esperienze del dolore diverse dagli adulti e, mentre hanno minore coscienza del dolore somatico, percepiscono come dannosi, e quindi dolorosi, stimoli normali per l'adulto, come, ad esempio, frequenze sonore superiori a 8.000 hertz, o semplici "segnali interni" dell'organismo, come la fame.
E' importante allora sapere quale è il significato di un dolore, quale ne è l'origine e se è il segnale di un problema, fisico, biochimico o psicologico, per evitare terapie inutili e, talvolta, dannose.
ATTENZIONE:
In ogni caso di insorgenza di dolore violento, o associato a:
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Segni di infiammazione locale (arrossamento, gonfiore, impossibilità al movimento)
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Segni di lesione neurologica (perdita della sensibilità cutanea in qualche parte del corpo, incapacità a contrarre determinati muscoli, o ad espletare determinate funzioni, come trattenere l'urina)
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Deformazione locale
Ricorrere alla visita di un medico che escluda la presenza di:
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Fatti infettivi (artriti, sinoviti etc)
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Lesioni ossee, legamentose e muscolari
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Compressioni dei nervi spinali (ernia del disco)
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Lesioni nervose
Anche in caso di dolori che permangono a lungo farsi controllare da un medico per escludere la presenza di fatti degenerativi locali o di malattie osteo connettivali o nervose.