Quando parliamo di postura ci sembra di parlare di qualcosa di ovvio, che è sempre esistito, ed è difficile rendersi conto che lo studio della postura è iniziato con quello della fisiologia e dell’anatomia scientifica.
Il suo sviluppo ha seguito quello dello della fisiologia, di cui è derivazione diretta e solo negli anni ’50 si è imposta come metodica interdisciplinare, con Baron in Francia. Tuttora non possiamo considerare la Posturologia una scienza medica, come qualcuno vorrebbe, ma solo una metodica diagnostica clinico strumentale.
I primi anatomo fisiologi, per cui ogni senso aveva un organo preposto alla sua funzione, quando si interessarono al problema dell’equilibrio cercarono “l’organo” dell’equilibrio. La scoperta dell’apparato vestibolare aveva dato l’illusione di aver risolto il problema una volta per tutte.
Le ricerche successive, compiute soprattutto ad opera di neurologi, hanno sfatato questo mito: l’apparato vestibolare è implicato nel rilevamento dei movimenti rapidi della testa, ma è solo uno dei tasselli del puzzle. Le ultime ricerche eseguite con strumentazione elettronica hanno confermato, senza ombra di dubbio che il sistema vestibolare è l’unico che, nel soggetto fermo eretto, è assolutamente inattivo.
Nel XX secolo si è fatta strada la nozione di sistema cibernetico: un sistema capace di autoregolarsi.
Questo ha permesso di comprendere come “la postura” sia un sistema cibernetico integrato nell’intero organismo, dotato di sistemi di rilevamento e di ricezione, di sistemi di integrazione, di una programmazione e di una capacità di riprogrammazione, di sistemi di feedback e di feedforward.
L’azione cibernetica può condurre ad una variazione programmata del sistema, o ad una correzione di una variazione casuale, assicurando la stabilità relativa e fluttuante del sistema.
1828 Flourens scopre la funzione dell’apparato vestibolare nel mantenimento dell'equilibrio.
1837 Bell si chiede “come fa un uomo a mantenere una postura diritta o inclinata contro il vento che soffia contro di lui? E' evidente che possiede un senso attraverso il quale conosce l'inclinazione del suo corpo e che possiede la capacità di riaggiustare e correggere tutti gli scarti in rapporto alla verticale".
1845 François Longet mette in evidenza il ruolo della propriocezione dei muscoli paravertebrali.
1853 Romberg osserva che le oscillazioni posturali sono maggiori ad occhi chiusi e quando la base di sostegno è ridotta, inoltre le oscillazioni sono ancora maggiori ed irregolari quando è presente una lesione neurologica: crea infatti il test, che prende il suo nome, per evidenziare la tabe dorsale nella lue terziaria.
1860 Karl von Vierordt, di Tubingen, grande fisiologo, autore di uno dei primi testi di fisiologia “moderna”, “Elementi di fisiologia dell’uomo”, studia l’esame di Romberg e lo perfeziona, creando un sistema di registrazione: un casco con un penna sopra che lascia una traccia su una superficie affumicata: è nata la prima “pedana”.
1890-1920 Charcot e Pierre Marie, alla Salpetriere, compiono importanti studi sulle malattie neurologiche, sulle loro conseguenze e sulla loro diagnostica.
1911 De Cyon descrive il ruolo della propriocezione oculo-motrice
1940 Sherrington scrive che "la stazione eretta è un riflesso posturale ampio e composito e nella sua esecuzione l'elemento fondamentale è la contrazione dei muscoli antigravitari che si contrappongono all'azione di gravità che altrimenti causerebbe la flessione delle articolazioni e la caduta del corpo".
1926 Magnus studia il ruolo della pianta del piede
1934, J. Tajt e W.H. Mac Nelly mostrano che la denervazione dei canali semicircolari non interferisce con il tono muscolare, mentre quello dell'utricolo si traduce in profonde perturbazioni della sua ripartizione.
1944 Canestrelli, alla Sapienza, idea un “Metodo grafico e ciclografico nell’esame dell’equilibrio statico” (Il Valsalva, XX, 1944) costituito da un raggio luminoso che impressiona una lastra fotografica posta sulla testa del soggetto.
1956 Baron a Parigi imposta le ricerche in un'ottica multidisciplinare: nasce la Posturologia.
1959 Tadashi Fukuda a Gifu in Giappone fa una cosa simile e mette a punto il “test della marcia a stella”, che prende il suo nome.
Nei primi anni 1970 L.M. Nashner, uno studente in ingegneria di Cambridge, decide di fare la sua tesi sul sistema di controllo posturale, costruendo un’apparecchiatura suscettibile di rilevare i movimenti del centro di gravità del soggetto in esame (praticamente due bilance affiancate).
1980 Bourdiol definisce il sistema dell'equilibrio ortostatico ed ortogrado attraverso la sua finalità: mantenere l'uomo eretto, con le mani libere, disponibili all'azione.
1983 Bernard Bricot afferma che lo squilibrio del sistema posturale può essere all’origine delle patologie muscoloscheletriche.
Le opere di Nashner (1981) a Cambridge, di Njiokiktjien (1976) e di Bles (1982) ad Amsterdam, di DaCunha (1987) a Lisbona confermano la necessità di un coordinamento tra i vari specialisti per interpretare globalmente tutti i riflessi posturali corporei.
Su questi presupposti sono nate agli inizi degli anni ‘80 le diverse teorie, le principali sono:
Ø il Sistema Posturale Fine del dr. Pierre Marie Gagey, medico del lavoro, che ha fondato a Parigi "La scuola francese di Posturologia" e ha gettato le basi della stabilometria, il ramo della posturologia che si interessa dell'equilibrio dell'uomo in piedi;
Ø il Sistema Tonico Posturale del dr. Bernard Bricot, ortopedico, che a Marsiglia ha fondato il "Centro Internazionale di studio della Statica" e propone la relazione tra lo squilibrio dei recettori, le asimmetrie della posizione in piedi ed i dolori muscolo-scheletrici cronici.
Entrambi riconoscono gli occhi ed i piedi quali principali esorecettori del sistema, infatti nello stesso periodo a Lisbona, il Dr Orlando Alves da Sylva, oculista, con il dr. Martin da Cuhna iniziano a studiare le variazioni del sistema posturale con l’utilizzo di prismi ottici; incidentalmente ricordo che la scuola del dr. Da Sylva ha raggiunto degli ottimi risultati sulla dislessia, disturbo causato da carente coordinazione centrale della funzione visiva.
Ø Infine abbiamo la teoria del dr. Michel Clauzade che afferma essere la testa il punto di partenza di tutta l’organizzazione posturale, per cui la postura dipende dall’equilibrio tra il sistema primordiale (cranio-sacro-mandibolare) ed il sistema periferico di regolazione secondo Gagey.
1986 GAGEY e BIZZO permettono, grazie all'informatica, un'interpretazione posturografica efficace e la creazione di norme. ( NORME dell'ASSOCIATION FRANCAISE DE POSTUROLOGIE & INTERNATIONAL SOCIETY FOR POSTURAL AND GAIT RESEARCH).
Tutto questo lavoro di studio e ricerca non ha ancora dato una risposta completa ed univoca a quello che Bell si chiedeva nel 1837, ma di strada ne è stata fatta tanta ed oggi la posturologia comincia ad essere meno intuitiva e più scientifica, perché le ricerche in campo neurologico hanno dato risposta a molti quesiti sul funzionamento del sistema nervoso centrale e periferico, perché la tecnologia mette a disposizione mezzi di ricerca sempre nuovi e sempre più perfezionati, ed anche perché oggi le informazioni corrono velocemente da un capo all’altro del mondo, permettendo uno scambio continuo ed un confronto costante tra i ricercatori.