La maggior parte delle nostre difficoltà cominciano nel non accettare il problema e nel non accettare che esso sia un esame da superare. Normalmente la prima cosa che si fa è quella di rifiutare il problema e di accusare gli altri di esserne i responsabili: si cerca di allontanare una determinata persona o il problema e di conseguenza ci si comincia a lamentare di non poter risolvere il problema.
Possiamo paragonare i nostri problemi della vita agli esami a scuola o all'università. La prima cosa che dobbiamo fare è accettare le domande dell'esame e poi cercare di risolverle. Certamente non possiamo accusare il professore di essere il responsabile della difficoltà e del senso di disagio che avvertiamo all'esame e sicuramente non possiamo pretendere che il professore ci cambi le domande perché per noi sono difficili.
Il fatto di accettare un evento, un problema è già il primo passo verso la soluzione; la nostra sofferenza comincia dal fatto che lo rifiutiamo, non lo affrontiamo e non possiamo risolverlo.
Nel momento in cui abbiamo accettato le domande, abbiamo la possibilità di superare l'esame e di diventare quindi le persone più felici del mondo, dimenticandoci dopo brevissimo tempo del disagio avvertito prima e durante l'esame. Così avviene anche nella vita, i problemi e gli ostacoli fanno parte del nostro cammino; se li accettiamo nonsoffriamo e possiamo risolverli più facilmente e sentirci così felici di aver superato questo problema ed andare avanti nel nostro cammino.
da Nader Butto; Medicina universale e settimo senso; ed. Mediterranee,2007, pag 250