LA RADIESTESIA MEDICA
Il nostro organismo vive grazie a continui scambi energetici e reazioni biochimiche che producono o consumano energia.
Conosciamo vari mezzi, usati dalla medicina per studiare alcuni organi, che leggono questa energia: l’elettrocardiogramma, che studia l’attività elettrica del cuore, l’elettroencefalogramma, che studia l’attività del cervello, l’elettromiografia, che studia l’attività dei muscoli.
È ovvio che qualcuno pensasse di usare la radiestesia per indagare sul corretto funzionamento del corpo: questo è stato fatto fin dall’800, soprattutto ad opera di religiosi.
Ai primo del ‘900 è nata una branca della radiestesia, detta Radionica, che usa particolari circuiti di tipi elettrico, ma senza elettricità, abbinati alla sensibilità radiestesica tattile dell’operatore.
Il mezzo radiestesico più semplice sono indubbiamente le aste ad L, nei miei corsi 8 allievi su 10 riescono ad usarle correttamente alla fine della prima giornata, gli altri due nella seconda.
Finora ho trovato una sola persona che non ha reagito, ma era partito dal concetto che non funzionavano e doveva dimostrare che non funzionavano, e non fa testo perché ha smesso dopo tre tentativi.
Diversi anni fa un collega medico, dopo un corso con me, volle provare le sue aste con un'amica: trovò che qualcosa non andava a livello pelvico e consigliò una visita dal ginecologo, "tanto per scrupolo..."
Non rivide l'amica per diverso tempo, ma non ci fece caso. Se la vide tornare improvvisamente in studio per farsi ricontrollare con le aste: tutto negativo. Il collega si scusò che in fondo si trattava di un gioco.
L'amica lo interruppe: era stata dal ginegologo ed era stata anche operata subito per un brutto cancro. "Sono arrivati appena in tempo. Grazie."
Il collega ha avuto paura di quel che non era più solo un gioco e le sue bacchette sono finite in fondo ad un cassetto.