Poiché il corpo umano è programmato per il movimento è ovvio che le prime alterazioni nel suo funzionamento siano errori del movimento.
Il dr. Goodheart, nei primi anni ’60, anni fa si è accorto che ogni squilibrio muscolare aveva un suo particolare significato ed andava perciò correlato con precise patologie.
È così nata la KINESIOLOGIA APPLICATA, (KA), termine che vuol dire "applicazione dello studio del movimento alla formulazione di una diagnosi".
Da allora molta strada è stata percorsa, sia dal Dr Goderanno che dal dr Walter, entrambi chiropratici, e molte correlazioni sono state fatte tra funzione e patologia, molte strade si sono dischiuse per interpretare il LINGUAGGIO DEL CORPO.
Sì, proprio di un linguaggio si tratta, complesso e talvolta equivoco, ma che non mente mai.
Occorre solo saperlo interpretare: Peter F. Drucker disse che nella comunicazione la cosa più importante è sentire ciò che non viene detto. Nell'esame di un soggetto non è importante tanto ciò che egli ci dice a parole, perché egli dirà solo ciò che egli stesso riterrà importante dire, quanto ciò che ci dice il suo corpo, che è poi proprio ciò che a noi interessa veramente sapere.
Due sono i principi fondamentali su cui si basa la kinesiologia applicata:
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Il corpo è una unità inscindibile
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la struttura di ogni parte è strettamente correlata alla sua funzione.
Il corpo umano deve perciò essere considerato come una unità anatomica e funzionale in cui ogni azione comporta una reazione in una altra parte, anche lontana, collegata attraverso vie molteplici e spesso ancora ignote.
Le vie di collegamento generale finora note sono l'apparato circolatorio, l'apparato linfatico, il sistema nervoso.
Ma anche l'apparato muscolo scheletrico presenta una continuità di struttura rappresentata dai muscoli, dalle ossa, dai tendini, dalle articolazioni, e dalle fasce aponeurotiche che dimostrano una intima compenetrazione nel muscolo da una parte e nell'osso dall'altra. Le fasce aponeurotiche sono d'altra parte anche in intimo contatto con gli organi interni e sono in continuità funzionale e strutturale delle meningi che circondano il SNC: c'è una ininterrotta continuità del tessuto connettivo.