L'ALLATTAMENTO UMANO DALLA NASCITA ALLA MORTE
Il latte è un alimento particolare che la natura ha creato per permettere ai cuccioli di mammifero di alimentarsi nelle primissime fasi della vita, quando non sono ancora autosufficienti, e non solo per mancanza di denti.
Il latte apporta al neonato tutto ciò di cui ha bisogno per vivere e crescere: proteine, vitamine, sali minerali, ormoni, zuccheri e, poiché il sistema immunitario non è ancora sviluppato, anche anticorpi contro le malattie cui la madre è stata esposta e che sono, ovviamente quelle cui più facilmente il neonato può essere a sua volta esposto.
E’ perciò un alimento completo sotto tutti i punti di vista: un alimento perfetto.
E questo è quanto dicono tutte le reclami dell’industria lattiero casearia con ottimo successo: se non bevi latte ti ammali, ti si cariano i denti e ti viene l’osteoporosi.
Ma come ogni scarrafone è bello a mamma sua, anche ogni mamma è adatta allo scarrafone suo.
Purtroppo quasi tutti i medici accettano supinamente queste informazioni e le ripetono a pappagallo, dimenticando che, come non si può fare una trasfusione ad un uomo col sangue di una mucca, forse non si può neanche nutrire un uomo, peggio ancora un neonato, col latte di una mucca, perché uomo e mucca sono biologicamente diversi ed hanno bisogni diversi.
La composizione del latte vaccino è assolutamente diversa da quella del latte materno.
Ad esempio contiene ormonici di crescita adatti ad un vitello che in 2-3 anni deve diventare adulto, ma che, essendo diversi dai nostri, in un neonato umano possono portare a problemi di crescita: il bimbo non riesce a prendere peso.
Osteoporosi
Contiene moltissimo calcio, ma legato a proteine da cui il nostro sistema digestivo non riesce a staccarlo, per cui non può utilizzarlo: non è vero che il latte evita l’osteoporosi, ne è invece la causa.
L’osteoporosi è una malattia caratteristica ed esclusiva delle popolazioni occidentali che consumano latte e latticini e si espande con il consumo di latte. I popoli che non usano latte non hanno osteoporosi, e sono tanti: la cucina orientale, ad esempio, non conosce l’uso del latte.
Cellulite e colite
Il calcio legato alle proteine sembra essere anche alla base della panniculopatia fibro sclerotica: la cosiddetta cellulite, quella brutta, dura, dolente, a buccia d’arancia, dovuta alla deposizione nelle cellule adipose del calcio legato alle proteine.
Inoltre stimola la crescita di una flora intestinale adatta ad un erbivoro, ma inadatta, completamente, ad un uomo.
E' noto che il latte materno determina l'attecchimento e la crescita prevalente di bifidobatteri (Gram+ aerobi) grazie alla presenza di lattulosio, mentre il latte delle formule per neonati e quello vaccino, contenenti lattosio, favoriscono la prevalenza dei Bacterioides e dell'Escherichia Coli (Gram -, anaerobi). Nel lattante, a seconda del tipo di alimentazione lattea (materna o vaccina) si determina la prevalenza dell'uno o dell'altro gruppo microbiologico conferendo all'ecosistema intestinale caratteristiche differenti. Pertanto l'ecosistema del lattante alimentato con latte materno è costituito in maggioranza da microrganismi saccarolitici Gram+, mentre quello del lattante alimentato con latte vaccino è costituito in maggioranza da microrganismi proteolitici Gram – .
Il Bacterioides è quel microrganismo che fa diventare neri i denti al colletto (Bacterioides melaninogenicus). L’Escherichia coli è un saprofita intestinale patogeno occasionale, che può dare patologie intestinali anche gravi ed è responsabile della maggior parte delle cistiti, soprattutto nelle donne. Entrambi sono tra i maggiori responsabili della disbiosi intestinale che affligge praticamente tutti gli occidentali.
L'uomo è l'unico essere vivente che continua ad alimentarsi con latte e derivati dopo la dentizione (la prima, la seconda e la terza, quella fatta dal dentista).
Questo mi fa tornare in mente un episodio di tanti anni fa: ad un corso di nutrizione, tenuto da un professore tedesco, dopo una settimana di lezioni sui vari alimenti, non si era ancora parlato di latte. Uno dei colleghi che partecipavano chiese lumi al docente che rispose: “Latte di mamma buono per bambino, latte di mucca buono per vitellino.”. L’argomento latte era chiuso e non venne più toccato.
Ho già accennato alle immunoglobuline contenute nel latte materno e che danno una protezione praticamente completa al neonato fino alla maturazione del suo sistema immunitario, che avviene circa ad un anno di età. La madre fornisce le basi di un sistema immunologico che dovrà difendere il bambino fino alla morte, non solo anticorpi, ma modalità di risposta immunologica, tipo di reattività, quantità di energia impiegata nella risposta e così via. Sono informazioni immuno-genetiche che si trasmettono da madre a figlio attraverso il latte materno. Quindi l'uomo, alimentandosi con latte di altre specie animali, riceve un messaggio immuno-genetico di altre specie animali. E' necessario qui ricordare che l'intestino produce il 70-80% delle immunoglobuline dell'intero corpo, è quindi il massimo responsabile della risposta immunitaria: fornire indicazioni sbagliate all'intestino può avere gravi conseguenze sulla salute a tutti i livelli.
Latte: gioia e dolore
Il latte contiene anche i mediatori chimici delle emozioni materne: la gioia, il dolore, la rabbia, l’amore, la dolcezza, ed il bambino li sente e reagisce di conseguenza. Impara a conoscerli e a gestirli correlandoli all’ambiente esterno. Infatti il neonato conosceva già quei mediatori chimici, li aveva ricevuti quando era nell’utero materno, ma erano emozioni senza volto e le emozioni senza volto, soprattutto se negative, fanno paura, come l’uomo mascherato. Le stesse emozioni materne prese con il latte permettono di correlare l’emozione ad una situazione ambientale particolare: la maschera vola via.
Il bambino non solo sente, ma sa, e da grande saprà gestire meglio le sue emozioni.
Che emozioni contiene il latte di mucca?