Nel momento del concepimento l'embrione riceve una parte delle informazioni necessarie al suo sviluppo dalla mamma ed una parte dal papà.
Queste informazioni sono contenute nei cromosomi, scritte in catene di aminoacidi avvolti a spirale, dette DNA, Acido Desossi Ribonucleico.
Dal DNA la cellula trae tutte le informazioni necessarie al suo sviluppo, alla sua crescita, alla sua sopravvivenza, alla sua funzione nell'organismo, alla riparazione dei suoi danni ed alla sua morte.
Tutto è contenuto nel DNA.
Gli scienziati hanno studiato a lungo il DNA, che è la chiave della vita ed hanno scoperto che l'organismo usa solo una parte delle informazioni che contiene: tutto il resto del DNA non serve a nulla, al punto che qualcuno lo ha definito Junk DNA, DNA spazzatura (http://it.wikipedia.org/wiki/DNA_non_codificante).
Nessuno è riuscito a chiarire perché ci sia questo DNA non codificante, cioè che non serve a dare il via a qualche reazione, sebbene costituisca il 98,5% di tutto il DNA.
Si hai letto bene e non ho sbagliato a scrivere: il DNA "utile", cioè codificante è l'1,5%.
Probabilmente questa spazzatura serve per trasmettere informazioni non biochimiche, ma biopsichiche, cioè che servono a dare informazioni alla psiche del soggetto.
Ovviamente, poiché gli scienziati studiano la funzione del DNA sui moscerini e sulle piante, tali informazioni non possono venire evidenziate.

Le ricerche nel campo della trasmissione trans genrazionale delle informazioni sono nate con tecniche psicologiche come il Rebirthing e le Costellazioni Familiari, in cui sono emerse informazioni provenienti dai nonni e dai bisnonni, anche se non erano mai stati conosciuti.
Si ritiene che le informazioni che una persona ritiene importanti per la sopravvivenza siano in qualche modo codificate nel suo DNA per essere trasmesse ai discendenti.
Ad esempio capita nella pratica professionale, che alcune persone reagiscano alle malattie sempre nello stesso modo, anche se la malattia in corso non comprenda quei sintomi.
Ad esempio ci sono persone che reagiscono sempre con problemi respiratori, altre con disturbi intestinali.
A volte ci sono sintomi di una malattia senza alcuna patologia concomitante, solo per reazione ad uno stress intenso.
Un collega, qualche mese fa, si è trovato di fronte ad una signora con i sintomi classici della sifilide neurologica, con tabe dorsale iniziale. Ma tutti gli esami fatti escludevano categoricamente qualunque infezione da treponema. La signora aveva i sintomi, ma non la malattia.
Una indagine a ritroso tra i parenti ha fatto emergere che il bisnonno era morto di sifilide ai primi del '900.
La terapia è stata omeopatica: Mercurius solubilis ad altissima dinamizzazione, due dosi a distanza di un mese.

La psicologia ha messo in evidenza un altro fattore importante: nelle famiglie si trasmette un compito.
Il nonno lo inizia, il padre lo sviluppa ed il nipote lo conclude.
Qualunque cosa sia, dalla realizzazione di un sogno ad una vendetta.
E noi ci troviamo a sognare, temere o odiare qualcosa di cui, in reatà, non ci importa nulla.

Anche certi comportamenti emotivi, che hanno caratterizzato la vita di una persona possono essere trasmessi ai discendenti, che si trovano ad agire "fuori del tempo", cioè con reazioni emotive incongrue per la situazione che stanno vivendo.
Reazioni emotive che possono dar luogo a somatizzazioni impensabili: cicatrici cheloidi che compaiono su pelle sana negli stessi punti in cui un antenato era stato ustionato, incidenti più o meno gravi che capitano alla stessa età in cui un genitore o un antenato è morto o ha avuto un infortunio grave e così via.

Tutte cose studiate nella Psicogenealogia, una branca della psicologia creata da Alejandro Jodorowsky, che sta colmando molte lacune della psicologia classica.