Raccontano che Edison, prima di riuscire a fabbricare la prima lampada funzionante, ne abbia costruite centinaia che non funzionavano. Quando qualcuno osservava che aveva sbagliato ancora, lui rispondeva: "No, ho solo trovato un altro modo per non costruire una lampada"

I fallimenti e gli errori ci servono per imparare, per crescere, per andare più in alto.

Basta non considerarsi dei falliti, perché non siamo noi che abbiamo fallito, è quel che abbiamo fatto che non è andato bene. Riflettiamo su che cosa era sbagliato nel nostro comportamento, non in noi.
Non confondiamo mai l' "IO", con l'oggetto o l'azione che l' "IO" sta facendo.

Questo è un errore che nasce molto lontano, quando i nostri genitori ci dicevano, ogni volta che sbagliavamo: "Sei uno sciocco, non si fa così"  o qualcosa del genere.
Sarebbe stato più corretto dire che facevamo delle sciocchezze, sarebbe stato vero e non ci avrebbe condizionato.
Per un bambino sentire che un genitore o un insegnante lo giudica incapace o sciocco vuol dire "essere" sciocco o incapace. Non immagina nemmeno che gli adulti volessero solo dire che "stava facendo" cose non corrette o in modo non corretto.

Non portiamoci dietro, per tutta la vita, questo peso.

Noi siamo qui per imparare, per tutta la vita continuiamo ad imparare, perciò saremo sempre soggetti all'errore.

E' dall'errore che si impara. Sono le difficoltà della vita che ci fanno crescere. Quando tutto corre liscio e senza problemi non impariamo nulla, non cresciamo.

"Abbandonati silenziosamente all'attrazione più forte di ciò che realmente ami"

Jalal ad din Rumi - 1207/1273 circa

poeta sufi

 Rumi nelle sue poesie ha sempre cantato il suo amore per Dio e, ovviamente, conoscendolo, si comprende che anche in questo caso lui stava parlando di Dio.

Ma tu sei autorizzato ad adattare le sue parole a tutto ciò che ami: da una persona da un paio di scarpe, dal tuo lavoro a te stesso o te stessa.

Continua con un racconto di Rumi: La giumenta e il suo puledro