Eccola, la sentiamo arrivare, come quelle nebbie invernali, che ti mettono il ghiaccio nelle ossa.
Ma non è l'influenza H1N1, la suina messicana, che più buona non si può: è la paura, anzi, la Paura.
Con la P maiuscola, perché è Perfetta, costruita ad arte dai mezzi di comunicazione con i "suggerimenti" dell'industria farmaceutica.
L'influenza H1N1 fa 1/4 delle vittime di quella stagionale, ma, per far presto a produrre armi di difesa, l'industria farmaceutica è stata esonerata dal rispondere di eventuali danni derivanti dai vaccini.
L'ultima suina H1N1 fu del 1979: anche allora i danni gravi furono fatti dal vaccino. Fu una strage, al punto che furono sospese le vaccinazioni.
Oggi abbiamo bisogno di un solo vaccino, quello contro la paura, diffusa ad arte in tutta la popolazione con messaggi terrorizzanti e con altri messaggi mezzi rassicuranti, che sembrano fatti apposta per far sorgere il dubbio che la situazione sia terribilmente grave e non ce lo vogliano far sapere.
L'industria della reclame scientifica è entrata in campo anche nella pandemia: se può esser comprensibile che personaggi importanti si lascino convincere a collaborare, perché qualcosa sicuramente a loro resta, non capisco che cosa ci guadagnino i politichetti locali a spargere voci da untorelli di campagna, con proclami di scuole chiuse e uffici serrati. A loro può restare attaccata solo l'etichetta di ....cille.
I medici?
Ci sono anche qui ci sono quelli che ci guadagnano perché sono importanti ..., quelli che ci guadagnano perché sono pagati un tanto ad iniezione, e quelli che non ci guadagano nulla.
I primi due tipi decantano il vaccino, gli altri no.
In compenso il vaccino sembra che non se lo faranno né gli uni né gli altri.