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Posizioni viziate: di giorno e di notte
 
 
 

 

 

 

POSIZIONI VIZIATE

 

Qualche volta i medici non sono in grado di trovare l'origine dei disturbi lamentati dai loro pazienti, che sembrano non presentare anomalie strutturali né disfunzioni in alcun organo.

Spesso all'origine di questi problemi ci sono errori inseriti nella statica del corpo da posizioni scorrette mantenute a lungo: bambini chini su banchi troppo bassi, musicisti, persone che debbono lavorare a lungo in piedi, dentisti e addetti ai terminali che lavorano piegati da un lato, persone che stanno a lungo in auto o con il telefono appoggiato ad una spalla, impiegati che stanno a lungo seduti "affondati" nella sedia, lavoratori che compiono movimenti continui sempre dalla stessa parte.

Tutte queste posizioni viziate provocano un ipertono continuo di determinati gruppi muscolari che, se non vengono poi rilassati da una idonea mobilizzazione, sono in grado di provocare squilibri funzionali a tutta la loro catena posturale.

Questi squilibri a loro volta possono determinare parafunzioni dei muscoli masticatori (bruxismo o serramento), ma soprattutto causano uno stress continuo e conseguentemente una riduzione globale della tolleranza dell'organismo.

E’ perciò importante indagare anche in questa direzione, soprattutto in soggetti che non presentano cause evidenti di stress psicologico.

Per indagare l'origine di un problema può essere utile chiedere al soggetto quale sia il momento d'insorgenza dei sintomi: in caso di errori nella postura notturna i disturbi iniziano la mattina presto e spesso sono causa di risveglio precoce, in caso di posture errate nel lavoro o di abitudini viziate i disturbi iniziano o si accentuano la sera.

Per esempio nel caso dei dolori al rachide possiamo distinguere quelli del collo (e del cingolo scapolo omerale) che hanno una prevalenza notturna e nella prima mattina (è difficile una mobilizzazione al risveglio) da quelli del rachide lombo sacrale che è in genere dolente la sera, dopo essere stato sottoposto al carico per l'intera giornata.

Per conoscere la posizione prevalente di lavoro possiamo chiedere al soggetto di riprodurla: in genere assume una posizione abbastanza corretta. Allora facciamolo rialzare e facciamogli riassumere la posizione di lavoro tenendo gli occhi chiusi: così sfruttiamo la sua memoria muscolare. Ora la posizione è sicuramente più sbagliata e patogena.

In questa posizione abbiamo due possibilità:

 1) la posizione errata è stata mantenuta per molti anni per cui c'è stato un adattamento anatomico (faccette di usura sui denti, artrosi etc) per cui il soggetto funziona bene solo in questa posizione

 2) la posizione errata non ha ancora determinato errori anatomici per cui in quella posizione il soggetto è completamente squilibrato, ma non è in grado di riprendere una posizione di equilibrio muscolare quando si raddrizza.

 Nel primo caso occorre una paziente opera di rieducazione neuromuscolare per ottenere una funzione corretta: ciò si può ottenere con eventuali manipolazioni vertebrali, ginnastica riabilitativa, eventuali supporti plantari, e restauro delle arcate dentarie, può essere utile l'uso di una placca occlusale.

Quando l'anomalia è ancora solo funzionale è sufficiente insegnare al soggetto ad evitare posizioni errate o, se ciò non è possibile, ad evitare di mantenerle a lungo e mobilizzarsi più spesso possibile.

In ogni caso occorre far eseguire spesso esercizi a corpo libero (anche solo pochi minuti) per sciogliere le articolazioni e riattivare i gruppi muscolari che erano rimasti inattivi.

Molto utili a tutti sono le ginnastiche dolci a scopo rieducativo, mentre molti sports e ginnastiche che mettono i muscoli sotto sforzo possono essere controproducenti.

A questo proposito si può supporre che il soggetto squilibrato, avendo alcuni gruppi muscolari particolarmente forti, scelga il suo sport in funzione proprio dei suoi muscoli buoni, ritenendo di essere particolarmente "versato" per quello sport.

Quindi, a rigore di logica, per essere sicuri che uno sport, oltre che essere divertente, faccia anche bene, occorrerebbe scegliere proprio lo sport in cui siamo più scadenti e, lentamente e con pazienza, arrivare correggere i propri difetti.

Fare qualcosa che sappiamo fare già, solo perché la sappiamo fare bene, o per far vedere agli altri che la sappiamo fare bene, non ha molto senso.

La crescita, psicologica e funzionale, si ha solo quando si impara a fare qualcosa di nuovo, quando si apprende ciò che prima si ignorava, fosse anche solo costruire un castello di carte.

 

POSTURA NOTTURNA

 

Spesso chi ha dolori muscolari o tensioni, soprattutto alle spalle, al collo e alla testa, assume una posizione viziata durante il sonno.

Quando si dorme abbiamo una posizione importante: è la posizione di addormentamento (detta Alfa), che viene mantenuta per oltre due ore, poi si cambia continuamente posizione, per cui le posizioni assunte successivamente non hanno effetto pratico.

Se la posizione alfa è sbagliata si ha dolore, rigidità e malessere al risveglio, che passano poi con la mobilizzazione.

E’ perciò importante istruire chi ha questi problemi, sulla posizione da assumere quando va a letto, prima di addormentarsi.

Possiamo trovare la posizione viziata che il soggetto assume di notte facendo flettere le gambe fin quando la flessione del mento causa dolore al collo e alla schiena (a testa eretta il soggetto non avverte alcun dolore).

Oppure possiamo inserire sotto la testa del soggetto spessori simili a quelli del suo cuscino e controllare la dolenzia muscolare: spesso un cuscino errato mette la testa in flessione o in estensione eccessiva.

Occorre usare il cuscino giusto per la posizione notturna: il collo deve rimanere eretto, senza rotazioni, flessioni o torsioni, quindi occorre un cuscino più alto se si dorme su un fianco, uno più sottile se si dorme sul dorso.

In ogni caso, poiché lo spessore del cuscino dipende anche dalla rigidità del letto e del materasso, dobbiamo imparare a regolare lo spessore del cuscino, modificandolo ogni volta che la mattina si sentono i muscoli del collo e della testa indolenziti.

Occorre però ricordare che se è presente uno squilibrio posturale determinato da ragioni anatomiche (come può essere un errore nella chiusura della bocca) si è costretti a dormire in posizione viziata per l'ipertono di determinati gruppi muscolari: perciò occorre modificare le abitudini notturne contemporaneamente alla postura ed imparare che è necessario, prima di andare a letto, sbloccare posizioni errate assunte durante il giorno, eseguendo semplici esercizi ginnici a corpo libero, facendo un bagno caldo, o facendosi fare un buon massaggio rilassante.

Da evitare assolutamente l'abitudine di addormentarsi in poltrona davanti al televisore.

La peggiore posizione di addormentamento è quella supina, a pancia in giù: il collo è ruotato, la testa non ha possibilità di movimento e la bocca è dislocata da un lato. Quando il soggetto cerca di muoversi nel sonno è "costretto" a digrignare i denti.


By Centro Informatica