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Le regole dell'approccio EBM
 
 
 

 

 L'approccio al sistema EBM non è così intuitivo ed immediato; ci sono delle regole mentali – psicologiche da seguire per rendere efficace il sistema.

 Le prime quattro regole riguardano il processo decisionale per “agire” in risposta al problema posto dal paziente:

  1. Convertire il bisogno di informazione in quesiti clinici ben definiti (Formulating questions)
  2. Ricercare con la massima efficienza, le migliori evidenze disponibili (Getting evidence)
  3. Valutare criticamente le evidenze (Critical appraisal)
  4. Integrare le evidenze nelle decisioni cliniche (Applying evidence)

 

La quinta regola (valutare l’azione decisa) attiene più specificamente al comportamento “professionale” del medico.

Ovviamente, una volta avute le informazioni desiderate, il medico deve imparare ad usare il giudizio clinico (clinical judgment), per poter valutare il “peso decisionale” delle evidenze scientifiche trovate, tenendo conto anche delle preferenze ed aspettative del paziente, e del contesto sociale, organizzativo ed economico in cui opera.

 

Perché il sistema possa funzionare in modo corretto e scorrevole è necessario che l'uso delle linee guida diventi una prassi normale, non un accesso occasionale, magari in caso di gravi dubbi, perché occorre avere una mentalità adeguata al nuovo metodo di apprendimento e informazione.

 

Inoltre le linee guida italiane sono attualmente molto poche, e la maggioranza di queste è stata compilata a livello periferico (regioni, ASL). La maggior parte dei documenti disponibili è in lingua inglese: questo penalizza fortemente chi non conosce adeguatamente le lingua.

 

Altre difficoltà percepite dai medici sono:

  1. la mancanza di tempo,
  2. le difficoltà a convertire il bisogno d’informazione in quesiti adeguati,
  3. la difficoltà ad elaborare una strategia di ricerca di letteratura ottimale, l’incapacità a selezionare risorse bibliografiche appropriate,
  4. l’incertezza sulla sistematicità della ricerca,
  5. l’inadeguata sintesi dei tanti pezzi di “evidence” che si possono reperire in letteratura e soprattutto
  6. trasferire quel che si trova in una sintesi utile in clinica.

 

Tralasciando qui il problema della mancanza di tempo, che attiene al capitolo dell'organizzazione generale del lavoro, il primo problema che il medico si trova ad affrontare è quello di trasformare i suoi dubbi in domande precise, capaci di generare risposte pertinenti al caso specifico ed utili nella clinica (answerable questions). In caso contrario si rischia di perdersi nel mare magnum della ricerca biomedica senza approdare ad alcun risultato.

Gli altri problemi riguardano la capacità di valutare adeguatamente il valore di evidenze presenti in letteratura, ma non sufficientemente vagliate e “ripulite”, quindi tutte le evidenze che non sono ancora accorpate in linee guida.

A questo punto è pertanto il medico che deve assumersi l'onere di stendere un protocollo operativo sulla base della letteratura più affidabile reperita nelle banche dati, per poter applicare in pratica ciò che ritiene più evidence based.

 

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