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L'Omeopatia
 
 
 

Quando sono uscito dall'Università ritenevo l'omeopatia una "scienza del nulla".
Quindi l'omeopatia è rimasta per anni confusa tra le mille cosa irreali che popolano il nostro mondo, assieme a mago Merlino, gatto Silvestro e il 6 al superenalotto.

L'odontriatria, poi, mi ha insegnato a guardare più ai risultati che alle teorie, perché, come qualcuno ha detto in passato, in teoria tra la teoria e la pratica non c'è differenza, in pratica si.
Questo mi ha fatto avvicinare a molte pratiche mediche cosiddette alternative, che poi sono stato costretto a rivalutare con occhi nuovi.
Nei primi anni '90, ad un corso di odontoiatria, un relatore ci suggerì di usare un farmaco omeopatico, calcarea carbonica 30 CH gocce, nel mal di denti da pulpiti.
Tornato in studio lo comprai e cominciai a distribuirlo ai pazienti con pulpiti: risultato nullo.
La boccettina finì dimenticata in un cassetto.
Dopo qualche tempo un collega che collabora con me arrivò in studio col viso stravolto, come se avesse passato la notte a far baldoria. Spiegò che da tre notti non dormiva perché la sua cavalla aveva le coliche e lui ed il veterniario non riuscivano a fargliele passare.
Non so per quale istinto o per quale intuito tirai fuori dal cassetto la boccetta e gli dissi di provare a metterla nell'acqua della cavalla.
La mattina successiva il collega venne apposta in studio a ringraziarmi: dopo dieci minuti dalla somministrazione le coliche erano cessate completamente e non erano più tornate.
La cosa mi incuriosì molto: comprai una materia medica omeopatica e scoprii che calcarea carbonica è indicata nelle coliche gassose, anche de neonato, oltre che nelle pulpiti in cui, però, ci sia produzione di gas e la camera pulpare chiusa.

Da quel momento è iniziato un lungo studio, non ancora terminato, in un mondo affascinate e pieno di promesse, spesso mantenute puntualmente.
Il problema più difficile da risolvere era dimenticare la prescrizione dei farmaci in base al nome della malattia e prescrivere in base all'insieme dei sintomi, attuali e passati, ed alla situazione psico fisica del paziente.

Difficile, molto difficile.

E' questo, probabilmente, che tiene lontani dall'omeopatia tanti colleghi.
Per semplificare le cose e rimanere ancorati al concetto diagnosi patologica-prescrizione è stata creata, dal dr Reckeweg, l'Omotossicologia, una branca che, pur usando farmaci diluiti e dinamizzati come nell'Omeopatia, li usa in complessi, cioè più farmaci insieme nella stessa preparazione e li prescrive in base alla patologia, come la medicina accademica.
Non è più omeopatia, ma funziona ed è molto più semplice da usare.
Può anche essere un buon mezzo per avvicinarsi all'omeopatia classica, nella quale si preferisce usare un farmaco solo per volta, scelto in base all'insieme dei sintomi presentati dal paziente.

 


By Centro Informatica