L'esperienza pratica con i trattamenti non
convenzionali suggerisce che il paradigma utilizzato dalla scienza
medica convenzionale per valutare l'impatto dei materiali dentali
meriti un ampliamento critico. I metodi diagnostici comunemente usati e
basati su esami ematici tossicologici, blastizzazione linfocitaria e
test epicutanei a lettura ritardata (definiti patch-test), sono
inadeguati in molti casi di allergia o tossicosi. In effetti, le
attuali conoscenze sull'impatto biologico di metalli pesanti a bassa
concentrazione presenti in materiali odontoiatrico protesivi o nelle
amalgame, ci dimostra che sono possibili danni anche sistemici
misconosciuti nei confronti della crasi ematica, del sistema nervoso
centrale e della funzione renale, oltre a provocare un'esacerbazione,
in soggetti predisposti, di reazioni sia allergiche che
pseudoallergiche. Gli Autori ricordano in modo succinto ma esaustivo
che, in base alla teoria di Biphoton, piccole dosi ripetute di noxe
tossiche sono in grado non solo di creare condizioni patologiche
multisistemiche (i sintomi possono essere i più vari e banali
che sottendono in ogni caso una sofferenza organica; i più
frequenti sono comunque: cefalea, irritabilità e depressione,
dermatiti ad eziologia sconosciuta, stanchezza cronica, psicoastenia,
deficit della memoria, tremori); ma anche, attraverso uno
sbilanciamento del network immunitario, determinare una crescita della
predisposizione alle allergie sia IgE che non IgE-mediate. Questo
lavoro è l'ultimo, in ordine di tempo, di una serie di ricerche
che richiamano l'interesse della comunità medica sui rischi da
metalli pesanti nelle amalgame e altri materiali dentari. Il rischio
è molto più alto all'atto dell'immissione dell'amalgama e
soprattutto nelle fasi di rimozione o di lavorazione (per es.per
monconi protesici). Va poi ricordato che l'assorbimento è
prevalentemente polmonare, con passaggio immediato ad organi importanti
quali rene, fegato e soprattutto cervello e sistema nervoso. Infatti,
il mercurio, il piombo ed il cadmio hanno un tropismo d'elezione per i
tessuti del sistema nervoso per cui, le patologie derivate sono
soprattutto a carico di questo sistema. Già i sintomi elencati
(cefalea, stanchezza cronica, irritabilità e depressione,
dermatiti, etc.) rappresentano di per sé sindromi che hanno
dignità di malattie autonome. L'intossicazione da metalli
pesanti è anche causa di compromissione metabolica e di marcata
predisposizione ad altre malattie cronico-degenerative e autoimmuni.
Occorre pertanto favorire, come afferma la moderna odontoiatria,
l'impiego di ceramiche integrali per faccette, intarsi e corone,
materiali questi che hanno il privilegio di avere minore
tossicità oltre a un maggiore effetto estetico. Non vi sono
evidenze che dimostrino il reale valore diagnostico di procedure
bioenergetiche (Vega test) ed impedenziometriche (EAV) nella diagnosi,
mentre le medicine naturali (fitoterapia e omeopatia) sembrano efficaci
sui sintomi.
Weilenmann, Schweiz Monatsschr Zahnmed, 2009; 119 (2): 143-67
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